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Sefi Idem: nello sport poco spazio per i valori

ROMA – È stato affidato alla pluricampionessa mondiale Josefa Idem (nella foto con Giovanni Paolo II) il compito di essere ambasciatrice dello "sport per tutti" dell'Unione Sportiva Acli, di cui domani inizia il Congresso Nazionale a Montesilvano (PE). Il progetto di cui è testimonial la canoista è di grande rilevanza anche perché espressione di un fenomeno in continua espansione, diverso e complementare rispetto al cosiddetto sport di prestazione. Il tema "lo sport per tutti", inoltre, ha un ruolo sociale perché permette di valorizzare l'attività fisica in quanto tale, coinvolgendo tutti i settori della popolazione: uomini, donne, giovani, bambini, anziani, disabili. Pertanto, l'argomento in questione sarà oggetto di un convegno che si terrà mercoledì 20 aprile in Campidoglio, intitolato "Verso una quarta stagione della cittadinanza: lo sport per tutti sulle frontiere del nuovo welfare". "Ho accettato volentieri l'idea di prestarmi ad essere ambasciatrice di questo congresso perché il motto della manifestazione si sposa con le mie motivazione nella promozione dello sport in generale – ha detto l'atleta, vincitrice della medaglia di argento nelle Olimpiadi di Atene -. Il mondo dello sport vive molto del business che dà visibilità a decisione arrivate dall'alto, e c'è poco spazio per i valori. Girando per le varie manifestazioni sportive vedo che c'è una grande tristezza per tutto questo. Quando mi confronto con gli studenti, scopro l'esistenza di un mondo silenzioso fatto di persone amanti dello sport alternativo, di uno sport che svolge una funzione sociale in termini di integrazione, che vive lontano dalla ricerca esasperata della prestazione". Josefa Idem, unica donna della canoa italiana ad aver vinto un campionato mondiale ed un'olimpiade, ha proseguito sottolineando il valore della competizione. Un elemento questo che, secondo l'atleta, è presente con forza e non può essere negato. Inevitabile che nell'incontro si parlasse anche di calcio, e degli episodi che in questi giorni stanno creando accese discussioni. La Idem, anche assessore allo Sport al Comune di Ravenna, ha detto in proposito: "Credo che il calcio sia una delle attività più belle perché permette di realizzare tutte insieme le varie funzioni dello sport: permette di stare in gruppo, di accettare i ruoli, di rispettare le regole. E poi ha il vantaggio di poter essere praticato immediatamente. Ma questo calcio, quello che vediamo oggi, non ci piace. Non piace a me, come non piace a molti altri: è vissuto nel segno della violenza, dei gestacci in campo, della superbia con cui vengono trattare altre realtà. In questo senso, posso dire di interessarmi al calcio più che altro come fenomeno sociale, e non tanto per la sua dimensione sportiva. Comunque, credo che al calcio basterebbe poco per migliorare la propria immagine e per riappropriarsi della sua funzione".

L’autore - Chi è Redazione

Settimanale d'informazione del Centro Sportivo Italiano Comitato di Ravenna

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